Gemelli "Pavimento di Loggia"
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Elegante pin raffiguante il simbolo della Gran Loggia d'Italia degli A.L.A.M. in Bronzo con finitura anticata.
Diametro 17 mm. molto discreto.
Elegante pin raffiguante il simbolo della Gran Loggia d'Italia degli A.L.A.M. in Bronzo con finitura anticata.Diametro 17 mm. molto discreto.
La Gran Loggia D’Italia si formò nel 1910 sotto la guida dell’allora Luogotenente Sovrano Gran Commendatore Saverio Fera da un nucleo del Supremo Consiglio di Rito Scozzese Antico ed Accettato che il 24 giugno 1908 aveva lasciato il Grande Oriente d’Italia. All’origine della profonda divergenza, la mancata approvazione al parlamento del Regno d’Italia di una regolamentazione della istruzione religiosa nelle scuole elementari.
In realtà, da sempre all’interno del Gran Oriente d’Italia che raggruppava tutte le Logge del territorio nazionale esistevano due tipologie di linee rituali che convivevano: quella del Rito Simbolico propugnata dai massoni più sensibili all’impegno politico e i seguaci del Rito Scozzese Antico e Accettato che erano, invece, profondamente convinti che la massoneria dovesse essere unicamente una società iniziatica ed esoterica, votata, perciò, solo alla crescita di determinati valori umani.
Il contrasto, già vivo, si acuì appunto quando il Grande Oriente d’Italia pretese di imporre ai suoi iniziati che professionalmente erano anche deputati al Parlamento l’obbligo di seguire in politica le proprie direttive, spingendosi fino al punto di colpire quanti non si sarebbero adeguati alle stesse, stringendo accordi elettorali con la parte cattolica.
Il conflitto divenne acuto quando esplose il problema dell’insegnamento religioso nella scuola pubblica. Il 21 febbraio 1907, l’on. Bissolati presentò una mozione che tendeva ad affermare il carattere laico della scuola elementare, vietando l’insegnamento religioso e il Gran Maestro Ettore Ferrari si impegnò a fondo per far prevalere codesta mozione, minacciando addirittura l’espulsione dalla Massoneria i numerosi Fratelli che sedevano in Parlamento, eventualmente inosservanti di quell’indirizzo.
L’Ordine fu così coinvolto in un’aspra lotta politica, rivelando la sua natura di partito, con un anticlericalismo viscerale, spesso sfociato in ateismo e, ancora più frequentemente, in contenuti blasfemi. Saverio Fera, dal vertice del Rito Scozzese, oppose la libertà di coscienza, con conseguente libertà di voto a favore di tutti i parlamentari. Da qui l’inevitabile scissione fra i due Corpi e l’affossamento del progetto della unificazione dei Riti che aveva tanto affaticato le due anime della massoneria italiana. A seguito di questo evento nacque la Gran Loggia d’Italia che nel 1910 portava il titolo distintivo di Serenissima Gran Loggia d’Italia (S.G.L.D.I.) e già nel 1915 contava più di cinquemila fratelli. Fin dal 1912 la Conferenza Internazionale dei Supremi Consigli di Rito Scozzese, riunita a Washington, la riconobbe come unica diretta discendente del Grande Oriente fondato dal Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico ed Accettato per l’Italia del 1805.
La S.G.L.D.I., come ogni altra obbedienza massonica, fu poi soppressa nel 1925 a seguito della promulgazione della Legge sulle Associazionidel governo di Mussolini. L’Obbedienza rinacque solo il 4 dicembre del 1943 in casa di Salvatore Farina in via Priscilla 56 a Roma, dove fu ricostituito un nuovo Supremo Consiglio ed eletto Sovrano Gran Commendatore p.t. l’avvocato Carlo de Cantellis che rimase in carica fino a quando la Capitale non fu liberata.
Seguirono i confusi anni del secondo dopoguerra, ove Gran Maestri e Sovrani Gran Commendatori si succedettero in un breve lasso di tempo: fra gli altri ricordiamo Pietro Di Giunta, Giulio Cesare Terzani, Ernesto Villa, Domenico Fransoni, Ermando Gatto, Tito Ceccherini. Il 24 giugno del 1962 si riunì a Roma la Grande Assemblea Elettorale che elesse Gran Maestro, con due soli voti contrari, Giovanni Ghinazzi; egli rimase ininterrottamente alla guida dell’Obbedienza fino alla morte, che lo colse il 14 novembre del 1986. Nei suoi ventiquattro anni di mandato Ghinazzi vide fondare 237 Officine, regolarizzarne 14, riemergerne 20. Inoltre, creò dal niente i rapporti fra la Gran Loggia d’Italia e numerose Comunioni straniere.
Il 22 giugno del 1965 la Comunione assunse la denominazione di Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Muratori (G.L.D.I. degli A.L.A.M.). Nella stessa data fu ufficialmente inaugurata le sede centrale di Roma, sita in Palazzo Vitelleschi in Via San Nicola de’ Cesarini 3, Area Sacra di Torre Argentina.
Alla morte di Giovanni Ghinazzi si susseguirono diverse reggenze durante le quali furono fondate la casa editrice EDIMAI e la rivista ufficiale denominata Officinae, fino all’attuale Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro Luciano Romoli, eletto il 30 novembre del 2019. Ciascun Sovrano ha offerto il proprio contributo navigando al meglio in acque spesso travagliate per un antimassonismo da sempre radicato nel Paese.
Tratto dal sito della Gran Loggia d’Italia
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Fedele all'originale!!!
Potrebbe sembrare insolito sottolineare l'assoluta rispondenza allo stemma originale dall'Obbedienza, ma avendo personalmente osservato, in altre realtà, un palese errore, mi corre l'obbligo di farlo notare e ringraziare per la cura e l'attenzione nella preparazione della spilla. Con un sentito grazie ed un sincero TFA
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