Il simbolismo della croce
Il simbolismo della croce
Autore: René Guénon
Editrice Rusconi
Edizione 1989
Copertina rigida e sovracoperta
Stato di conservazione: Intonso
EDIZIONE INTROVABILE E DI PREGIO
Se c'è un libro che mostra fin dove si può spingere – tremendamente lontano – la comprensione di un simbolo, questo è Il simbolismo della croce. Pubblicato nel 1931, dopo i due grandi libri indiani (Introduzione generale allo studio delle dottrine indù e L'uomo e il suo divenire secondo il Vêdânta), è l'opera in cui Guénon scelse l'immagine stessa su cui è fondata la civiltà occidentale cristiana per condurre una dimostrazione rigorosa e inflessibile, che permettesse di cogliere la «pluralità dei significati inclusi in ogni simbolo». I quali scorreranno qui davanti agli occhi del lettore come anelli di un'aurea catena: fra gli altri, la teoria indù dei tre guna (le qualità fondamentali che compongono il mondo), la simbolica della tessitura, l'Albero della Vita e l'Albero della Conoscenza, il rapporto fra il punto e l'estensione, il vortice sferico universale, e infine la Grande Triade (Cielo, Terra, Uomo) della Cina arcaica.
Millennio dopo millennio, il simbolo della croce ha sempre accompagnato l’ evoluzione dell’uomo e della sua civiltà. Nelle diverse forme e identità grafiche, la croce è presente nelle primitive comunità arboricole così come nelle manifestazioni della cultura celtica, nel taoismo cinese o nei riti delle popolazioni preelleniche. Nuovi significati e funzioni acquistò in seguito, con la nascita delle grandi religioni monoteiste - l’ebraica, la cristiana e la musulmana- nelle quali la croce ha di volta in volta raffigurato l’unità delle cose, il punto primordiale in cui venne pronunciato il Verbo, il centro dell’universo trascendente. Nelle varie epoche, come lucidamente attesta Réné Guénon nella sua opera, alla croce sono stati attribuiti i valori più eterogenel, a cominciare da quello astronologico in cui il sole veniva simboleggiato nel suo punto equinoziale. Presso altre culture, la croce ha rispecchiato il riferimento alle coordinate dello spazio cosmico, il luogo dell’equilibrio, il centro da cui deriva tutta l’ «attività del cielo». Di origini remote è poi la swastika, che designa la rotazione di un globo attorno al proprio asse diretta trasposizione della sfera celeste. Nella religione cristiana, la croce è il ricordo di un fatto storico, cioè la morte di Gesù, ma è anche il segno tangibile della presenza divina sulla terra. Nella narrazione biblica, il concetto della croce viene accostato a quello delI’«albero della vita» situato nel giardino dell’Eden. Nell' esoterismo islamico, a sua volta, la croce raffigura la «stazione divina» nella quale si risolve ogni contrasto e ogni antinomia. Réné Guénon è l’unico studioso che abbia affrontato e interpretato il senso dei due tronchi incrociati apparsi nelle varie fasi della cultura umana. Il simbolismo della croce si propone come una «summa»filosofica e religiosa che travalica il suo stesso tema. Nella nostra epoca di dubbi e incertezze, il libro di Guénon delinea il progetto per una nuovissima «legge di armonia» nella quale ogni presenza particolare e transitoria si coordini nella dimensione della totalità e dell’universalità.
René Guénon nacque a Blois (Francia) il 15 novembre 1886. Trasferitosi a Parigi nel 1904, sposa Berthe Loury e nel 1912 entra nell’islam. Nel 1921 pubblica i suoi primi libri. Nel 1928 muore la moglie, e nello stesso anno Guénon inizia la collaborazione alla rivista «Le voile d’Isis» che dal 1933 si chiamerà «Etudes Traditionnelles». Nei 1930, Guénon parte per il Cairo, dove si stabilirà definitivamente, sposando nel 1934 la figlia dello Sciaykh Mohammed lbrahim, dalla quale avrà quattro figli. Muore in Egitto il 7 gennaio 1951. E' considerato uno dei più fedeli interpreti occidentali del «pensiero tradizionale». Di lui sono usciti presso Adelphi: L' esoterismo di Dante , Il Re del Mondo (1977), La Grande Triade (1980), Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi (1982) e Introduzione generale allo studio delle dottrine indù (1989).
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